Giornata di sciopero nazionale (?)
Oggi 22 Marzo 2013 i lavoratori Dico hanno proclamato una giornata di sciopero ed organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede di COOP ITALIA a Bologna, dove si stava svolgendo il cda della DICO SpA.
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Erano presenti i lavoratori delle due sedi (di Prato e Bologna), i lavoratori dei negozi della Campania e del Magazzino di Castello di Cisterna. Un totale di circa 200 lavoratori.
Una delegazione ha chiesto ed ottenuto di farsi ricevere dal cda.
A seguito della riunione con Mario Zucchelli (presidente di Dico Spa) ha ottenuto la promessa che Zucchelli riferirà a tutte e sette le cooperative che hanno deciso di vendere le quote di Dico le perplessità ed i dubbi delle Organizzazioni Sindacali.
Inoltre hanno ottenuto l’impegno da parte di Zucchelli affinchè il 28 Marzo a Roma, quando ci sarà l’incontro tra Gruppo TUO e le oo.ss. di Dico, ci sia anche uno (o più) rappresentanti Coop in nome delle sette cooperative.
Questo per forzare e spingere le cooperative a prendersi maggiori responsabilità possibili in questa fase di passaggio di quote.
Fatte le premesse formali, veniamo a quelli che sono gli aspetti che a noi come redazione interessano.
Nella trattativa di passaggio quote, si parla di 342 negozi, 6 Cedi e 2 Sedi, con una compertura geografica praticamente nazionale.
Eppure oggi – a quanto ci risulta – erano presenti e rappresentati soltanto una regione, un magazzino e le sedi. Alla restante percentuale della rete vendita non interessa quanto sta accadendo.
In forza di quale assioma loro si sentono più sicuri e tutelati?
I circa 70 negozi che erano in chiusura o passaggio in affiliazione per il 2013, pensano ora che subentra Gruppo TUO che verranno salvati? Erano stati scelti perchè portavano pesanti perdite e le valutazioni che farà la nuova presidenza non è ipotizzabile si discostino molto da quelle già da Dico effettuate.
I vari ispettori “del nulla” che l’amministrazione scellerata si è inventata in questi ultimi 2 anni, pensano veramente che a breve avranno ancora ragione di esistere? Non ci vuole molto a capire che la nuova proprietà una volta completata la fase di analisi, vorrà smantellare tutta la struttura che ha portato più costi che benefici.
Pensano veramente i Responsabili Territoriali che Gruppo TUO, di fronte al quale sono tutti uguali, vorrà tenere proprio loro? Si sentono così insostituibili e infallibili nel lavoro che fanno? O piuttosto preferirà far crescere persone dal proprio interno che conosce e stima?
Eppure tutte queste mezze figure continuano – ancora dopo anni – a fidarsi ed affidarsi alle farneticazioni di figure che hanno dimostrato la propria completa incapacità in ogni ruolo ricoperto negli ultimi 10 anni.
L’unica capacità che hanno saputo davvero dimostrare è quella di poter essere una perfetta marionetta, perfettamente manovrabile dai capi che si sono succeduti.
Vorremmo più coesione dentro la Dico?
NO!
Vorremmo più sale nelle teste, che finalmente imparassero a ragionare con il loro cervello, che la finissero di andare dietro al pifferaio di turno ed assumersi le responsabilità che il loro ruolo (e la loro paga) richiede.
E’ anche colpa di tutti loro, dei troppi SI e dei nessun NO che hanno detto in questi anni se poi alla fine ci siamo ritrovati TUTTI in questa situazione!
Chi ora rischia di perdere il posto di lavoro, chi rischia di vedere i propri semplici sogni di un futuro dignitoso andare in frantumi, deve dire grazie ANCHE a queste figure se siamo arrivati fino a questo punto.
EDIT del 23 Marzo
Riceviamo volentieri comunicazione dai nostri colleghi dei negzozi di Roma, che corregge il nostro articolo pubblicato ieri.
Anche nel Lazio moltissimi negozi hanno aderito allo sciopero, con un’adesione di circa l’80%, mentre fonti attendibili ci comunicazione che in Campania l’adesione allo sciopero è stata del 100%
La redazione
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